Rassegna Stampa
Anna Soares – Unconscious
Carlo Ghirardato – Canzoni Tra Guerra E Pace
“Un disco bello e necessario” (Rockerilla)
“Canzoni tra guerra e pace è la personale battaglia di Carlo Ghirardato per portare la bellezza della musica al cuore del potere” (XTM)
Milano 84 – Awesome
“Awesome è davvero un pezzo meraviglioso” ( The Soundcheck )
“Omaggio agli anni 80 in salsa italopop” ( Ansa )
“I Milano 84, progetto musicale di Fabio Di Ranno e Fabio Fraschini ha il sapore anni 80, come la Milano da bere.” ( Gli anni 80 ))
Milano 84 – Suspiria on TV
“Una canzone in italiano, elegante e sentimentale ma da ballare” ( Ansa )
“Musica luminosa che fonde sale da ballo, karaoke e un videogame d’annata ambientato in una storia d’amore.” ( Talassascolta )
Søren – Bedtime Rituals
“Facciamo un gioco: quante band italiane, al giorno d’oggi, sono in grado di suonare non soltanto così bene ma così internazionali, anche e soprattutto dal punto di vista produttivo e di immaginario, come i Søren di Pain of Love?” (Rockit)
“I Søren tornano con un lavoro ispirato e educatissimo in termini di suoni e ricerca” (MusicMap)
“È un disco sorprendente, ispirato, follemente romantico, incredibilmente concettuale, un disco che consiglio a chi, come me, non può fare a meno delle emozioni.” ( Rockshock )
“Con Bedtime Rituals, i Søren mostrano nuovamente tutto il proprio bagaglio classico, acustico e folk, confermando la propria identità, ma impreziosendole con le nuove “scoperte” elettroniche e/o elettro-rock, dando alla luce un progetto ottimo” (Fotografie Rock)
“Mantra mostra il sentiero gothic di un tracciato minimale, in cui le sensazioni “cured” si intrecciano ad eccessi electro, sincopi e sensazione di inizi anni ‘90.” (Music on TNT)
“Mantra mette in evidenza come l’amore può diventare insostenibile a causa di paure, tormenti e difficoltà comunicative. Il linguaggio viene eroso e svuotato da se stesso, dalla stessa ripetizione dei suoi timori. Come fosse in un loop a spirale discendente e (auto)distruttiva.” ( Impatto Sonoro )
“Significativo nuovo lavoro per la band romana (progetto di Matteo Gagliardi), aiutata da una lunga e prestigiosa lista di ospiti. Elettronica dalle tinte new wave anni 80 che talvolta sfocia nelle sonorità care ai Matia Bazar di “Berlino,Parigi, Londra” ma guarda anche all’attualità e in prospettiva. Interessante.” ( RadioCoop )
“Un lavoro breve e compatto che mette nella giusta luce le molte qualità della scrittura e le abilità pratiche di un progetto con ampie possibilità, da mettere a fuoco in maniera definitiva – sia a livello di scelte vocali che di efficacia della produzione – per puntare a quei più alti traguardi che appaiono alla portata di Søren.” ( DarkRoom Magazine)
“In realtà è scendendo nei particolari che riusciamo a cogliere meglio la propensione all’eclettismo della band. Va allora precisato che al rock tout court e alla new wave i Søren aggiungono suggestioni gotiche, elettronica, scampoli di pop di alto profilo, folk e canzone d’autore.” ( SOund36 )
“I Søren targati 2020 ci introducono in un universo accessibilissimo che crea una connessione empatica diretta con l’ascoltatore, rapito ed inebriato da tanta grazia sonora” ( SOund36 )
“Gli anthem ariosi di “Unreal City” e “Hurry Up” retrocedono al momento in cui il rock gotico s’involgarisce in rock d’arena.” ( OndaRock )
“Sommersi quotidianamente da una coltre di schifezze sonore (ma non tutte le radio trasmettono porcherie), al cospetto di un disco come Bedtime rituals anche il più disilluso di noi ritroverà la fiducia” ( Versacrum )
“Tutto Bedtime Rituals si potrebbe riassumere in questo concetto di malinconia trascinante” ( Relics – Controsuoni )
“Dopo l’esordio neo-folk di “Stargazing”, i romani Søren tornano con un nuovo album ed uno stile decisamente rinnovato, incentrato questa volta sulle sonorità rock/wave anni ottanta, che non pregiudica però la loro innata capacità di creare brani ispirati e originali.” ( Rosa Selvaggia )
“Bedtime Rituals si distingue per una produzione molto accurata, nella quale le sonorità folk/dark di Gagliardi tentano un coinvolgimento cosmopolita con richiami a certa sperimentazione kraut, svolazzi bowieani, agganci specifici a certa dance alla maniera dei Soulwax o dei dEUS e tanti-tanti anni ottanta.” ( Fardrock )
Søren – Stargazing
“Elegante, intimo, riflessivo.” (Distorsioni)
“Nel mix di cupo romanticismo e perdizione onirica a salvarsi è l’integralismo acustico di una formula che delega agli archi i goticismi del caso” (Rumore)
“Stargazing è un disco vibrante, pieno e vivo, che racconta storie in un modo affascinante” (Iyezine)
“Ogni nota pronunciata diventa pura magia e forte intimità con l’ascoltatore” ( Cornermusiczine )
“La musica di Søren non è da descrivere: va amata, va ascoltata ed assimilata, va penetrata in ogni sua singola nota.” ( Wezla )
“I romani Søren promuovono una lenta ed onirica sinfonia composta da arpeggi acustici, soffici divagazioni elettroniche ed un flusso di voci e rimandi da potente carica evocativa.” ( Heart of Glass )
“Filmicamente siamo in territori minimalistici alla Wenders che esplodono in colpi di scena stranianti alla Michel Gondry.” ( Vivalowcost )
“Un disco interessante, quello dei Søren, band aperta e di composizione fluida, ma con una personalità già molto ben definita e uno stile notevole.” (Traks)
“Un ascolto vibrante dall’inizio alla fine” (Metalwave)
“Difficile non rimanere incantati da questo album” (Coffee Drips)
“Un disco per sognatori” (Systemfailure)
Venus in Disgrace – Dancefloor Nostalgia
“Il loro disco di debutto (in fondo potremmo proprio chiamarlo così) si intitola “Dancefloor Nostalgia” e sarà pubblicato il mese prossimo da Lost Generation Records. Ha tutti i numeri per diventare uno dei nostri preferiti di quest’anno.” (Impatto Sonoro)
“Al di là dei gusti personali questo è un disco fatto da musicisti che mostrano una sincera passione per un periodo musicale che sembra irripetibile.” (Rock Impressions)
“Dancefloor Nostalgia” è un long play carismatico e identitario” (Rockit)
“Mai come in questo periodo si sente forte la nostalgia di dancefloor. E i Venus in Disgrace offrono un buon rimedio sonoro per combatterla.” (OndaRock)
“In poche parole: musica da ballare da soli al buio.” (Impatto Sonoro)
“Venere caduta in disgrazia e pervasa dal rumore delle onde che si infrangono su una spiaggia solitaria; onde intrise di sonorità gotiche e darkwave” (Paranoid Park)
““Dancefloor Nostalgia” è il manifesto di un mondo che non esiste più ma che, in qualche modo, siamo ancora qui a celebrare. Danzando nell’ombra, immancabilmente.” (Suffissocore)
“Tutto ben fatto” (Traks)
“I Venus In Disgrace ci conducono in un viaggio sonoro assolutamente fascinoso e piacevole. Missione compiuta!” (Ascension Magazine)
“Un lavoro realizzato con buon gusto e sincera passione” (Darkroom Magazine)
“Un revival musicale, quello dei Venus In Disgrace, che si lascia cullare e accarezzare dalle onde remote della nostalgia, sfruttando la fertilità rassicurante dei tempi andati per compensare l’aridità dell’attualità” (Fotografie Rock)
“The songs on “Dancefloor Nostalgia” do what they were meant to do; capture the essence of a time past and place it into the modern day” (Brutal Resonance)
“Le evocative parti vocali ed un tessuto elettronico alquanto prestigioso rendono l’ascolto trascinante come se tale materia fosse maledettamente attuale e stessimo vivendo una nuova era gotica” (Suffissocore)
“Un disco ben fatto quello dei Venus in Disgrace” ( MusicMap )
Intervista a Suffissocore